Chi si aspettava commenti differenti da parte di Moody’s è rimasto evidentemente ignaro di quella che è l’attuale situazione economica italiana: non stupisce che commentando la crescita, l’agenzia di rating la definisca “anemica“. Se ne è parlato, tra l’altro, nella VII Convention Auxilia Finance.
Vanno dimenticate quelle che erano le stime fatte per l’anno in corso prima delle elezioni del 2018: l’intraprendere alcune scelte ha modificato e non di poco gli scenari di crescita italiani. Al momento la crescita del Pil per il 2019 è prevista pari a 0,4% mentre quella per il prossimo anno è attualmente stimata allo 0,8%. Spiegano da Moody’s:
Ci aspettiamo che la crescita economica dell’Italia resti anemica nel 2019. […] L’incertezza politica in Italia resterà elevata: c’è il rischio di una crescita molto più debole di quanto anticipato nelle nostre previsioni. Uno dei motivi principali per una più debole attività economica è stata il calo della domanda interna innescato [sia da un calo della fiducia che da stringenti condizioni finanziare legate all’aumento dello spread]. Gli spread sono in qualche modo calati dopo l’accordo fra il governo e l’Ue in dicembre, ma restano elevati’. […]Le dinamiche politiche ed economiche stanno creando significativi rischi al ribasso per l’economia italiana.
Un quadro tutt’alltro che roseo e che conferma la posizione dell’Italia come fanalino di coda dell’Europa mentre i giudizi delle agenzie di rating vengono quasi del tutto ignorate a favore di un ottimismo che tecnicamente non dovrebbe essere possibile avere a causa di una recessione tecnica, nella seconda parte del 2018, confermata anche da Moody’s.
Sarà interessante comprendere cosa accadrà nelle prossime settimane e se saranno presi provvedimenti.