L’Europa abbassa le stime del PIL italiano. Secondo l’unione la crescita italiana per il 2024 sarà pari allo 0,8%. Una revisione al ribasso che ricalca i valori previsti nell’inverno del 2022.
Stime europee per il Pil italiano
Secondo le stime europee Il PIL dovrebbe incrementarsi dello 0,9% rispetto allo scorso anno. Un valore minore dell’1,2% stimato in primavera. Numero più basso rispetto a quello calcolato qualche mese fa ma comunque leggermente più alto della stima invernale e superiore alla media stimata dello 0,8% per quel che riguarda tutta la zona euro.
La Commissione Europea non lo manda a dire: la crescita economica italiana è rallentata già nel 2022 dopo quel 7% identificabile col rimbalzo post pandemico nel 2021. Un decremento della crescita italiana che si è nato a cumulando di trimestre in trimestre. La ragione del rallentamento che ha portato alla revisione delle stime del PIL sta nel calo della domanda interna e più nello specifico nei mancati investimenti nel settore edile.
Una situazione alla quale ha contribuito anche la rimozione graduale degli incentivi temporanei e straordinari per le migliorie edilizie stabilita in pandemia. Qualcosa che sarebbe dovuto finire per forza ma che irrimediabilmente ha avuto conseguenze sul PIL.
L’Europa non ridimensiona solo le stime del PIL italiano ma lo fa anche con quelle del resto d’Europa. Per quel che riguarda la situazione dell’Unione Europea ha un peso rilevante la contrazione dell’economia tedesca, sebbene dopo questa recessione si è stimato nel 2024 la Germania dovrebbe archiviare una crescita dell’1,1% nel corso del 2024. Abbastanza alta anche la ripresa di Spagna, Francia, Olanda. In crescita anche la Polonia, fuori dall’area euro.
Inflazione e potenziale recessione
Perché che riguarda l’inflazione questa secondo l’Europa dovrebbe rimanere alta in Italia per tutto il 2023 attestandosi sul 5,9%. Sebbene si tratti di un valore inferiore a quello stimato il suo peso sulla popolazione rimane comunque alto. I rincari previsti sui prezzi al consumo In Italia sono tre più alti tra le grandi economie dell’area euro. Più di noi solo la Germania con l’inflazione al 6,4%.
Il commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni ha sottolineato che per sostenere la crescita dell’economia europea è importante che gli Stati membri attuino i piani nazionali di ripresa e resilienza. Trovando un accordo entro la fine del 2023 per quel che concerne la riforma del patto di stabilità.
L’Europa infatti ha evitato la recessione alla fine del 2022: quasi un miracolo pensando agli shock che sono stati affrontati. Ma si è pagato comunque lo scotto quest’anno attraverso una crescita minore. L’inflazione sta iniziando a scendere ma anche a causa del conflitto in Ucraina il ritmo è decisamente differente rispetto a quello del resto del mondo.