Il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan esclude la possibilità del bail in per le ex banche popolar venete. Il commento, atteso, è giunto a margine del vertice d’emergenza al ministero del Tesoro, dalle 9 alle 11, con i presidenti e gli amministratori delegati di Banco Popolare di Vicenza e di Veneto Banca.
Dopo il fallimento del summit a Bruxelles, l’allarme era salito. E come e tale è rimasto nonostante tutto: prima di dare accesso agli aiuti statali infatti l’Europa richiede come condizione sine qua non 1,3 miliardi aggiuntivi di capitale privato e quindi 800 milioni dopo le cessioni, per dare il via libera alla ricapitalizzazione da 6,4 miliardi. Insomma, un quadro tutt’altro che semplice sul quale il ministro si sente però di rassicurare:
Cos’è il rischio bail-in? Ci sono le procedure europee su cui stiamo lavorando. Le ipotesi sono chiare. Non c’è alcun problema di liquidità. Contiamo di arrivare a una soluzione consolidata in tempi brevi. Stiamo lavorando per una soluzione che metta in sicurezza le banche e salvaguardi il risparmio.
Più o meno ciò che era stato detto. E’ importante, viene espresso nella nota del ministro, sottolineare come la stessa Comunità Europea voglia il salvataggio di Popolare Vicenza e di Veneto Banca. L’andamento dei titoli nella giornata di ieri ha mostrato come nonostante la gravità della situazione gli investitori ed i mercati si fidino di Pier Carlo Padoan, dando modo di limitare le perdite. Oggi, si terrà una nuova riunione d’urgenza dei cda delle due banche al fine di definire il da farsi sul breve termine.