L’ultimo bollettino economico diramato dalla Banca d’Italia invita l’Italia a proseguire “con politiche economiche efficaci e credibili, che interrompano la spirale recessiva in atto quasi ininterrottamente dal 2008”. Inoltre, prosegue l’istituto banchiere precisa che è necessario “evitare che incertezze nel quadro interno e il riemergere di turbolenze nell’area dell’euro minaccino le prospettive di ripresa”. Inviti – almeno per il momento – disattesi, che Bankitalia riproporrà anche nei prossimi mesi.
Su base macroeconomica, Bankitalia spiega come nel corso del primo trimestre 2013, “secondo le indicazioni disponibili, il Pil potrebbe essersi ridotto, ma a ritmi meno accentuati, anche grazie al miglioramento dell’interscambio commerciale. Le inchieste congiunturali non prefigurano un’imminente svolta della fase ciclica; le valutazioni delle imprese sulle condizioni dell’economia non migliorano e la fiducia dei consumatori rimane orientata al pessimismo”.
Quindi, Bankitalia si concentra sull’importante tema del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese che – precisa ancora l’istituto nella sua nota – “potrebbe contribuire alla crescita del Pil nei due anni per un ammontare complessivo compreso tra cinque e sette decimi di punto percentuale” considerato che – “nel complesso l’impatto macroeconomico del pagamento dei debiti è certamente positivo”, e che pertanto si rende necessario “monitorare regolarmente l’attuazione delle norme, così da introdurre i cambiamenti eventualmente necessari per assicurarne l’efficacia” (in proposito, un recente approfondimento sull’andamento del debito pubblico).
In ambito creditizio, Bankitalia sottolinea invece come “in un contesto di progressivo deterioramento della qualità del credito, nei primi mesi dell’anno è proseguita la flessione dei prestiti alle imprese, pur se a un ritmo inferiore rispetto alla seconda metà del 2012, e alle famiglie”. In altri termini, dopo un lieve rialzo sperimentato nel corso dell’ultimo autunno, il costo del credito alle imprese si è stabilizzato, ma rimane di un punto percentuale più elevato rispetto alla media dell’area euro.
Infine, Bankitalia esprime un ultimo e preoccupato sguardo all’andamento del mercato del lavoro, con “gli andamenti osservati nei primi mesi del 2013 che indicano il protrarsi della debolezza del quadro occupazionale”. La disoccupazione esplode prevalentemente tra i giovani e i meno istruiti, con il tasso di disoccupazione che a febbraio ha toccato l’11,6%.