L’Europa sta per entrare in recessione? Di certo questa preoccupazione non sembra più essere infondata come qualche mese fa. Soprattutto davanti agli ultimi dati raccolti a tal proposito nel mese di agosto.
Recessione davvero vicina?
Numeri che parlano di come l’Europa presenti maggiori difficoltà rispetto al passato. E di come la recessione rischi di non essere solamente uno spettro utilizzato per fare paura. Il calo dell’attività economica è reale, soprattutto a causa della contrazione del settore dei servizi. I dati raccontano di come sia calato il volume dei nuovi ordini per il secondo mese consecutivo, presentando un tasso secondo solo a quello del febbraio 2021.
In quel momento l’intera zona euro si trovava ad affrontare ancora un momento difficile della pandemia di coronavirus. Tra le altre cose la domanda dei servizi ha registrato un calo 8 volte più grande di quello della seconda metà del 2022. E se Germania e Francia hanno presentato la battuta di arresto più forte, anche Italia e Spagna hanno presentato dei decrementi. Questo fa della recessione qualcosa di più vicino potenzialmente? Forse.
I numeri raccontano che l’indice PMI dei servizi principali è calato al 47,9 da un’iniziale 50,9. Un dato più basso di quello stimato inizialmente. Senza contare che i consumatori sono ormai indebitati da tempo è l’aumento dei tassi di interesse e quindi del denaro ha causato una flessione della spesa oltre che un generale malcontento. Un indicatore della domanda come il nuovo indice delle imprese calato da 48,2 a 46,7.
Dati che non fanno ben sperare per il futuro
Anche in questo caso è stato fatto peggio solo all’inizio del 2021. Altri dati seguono questa linea, portando ora i principali esperti a esprimere i propri timori relativamente al presentarsi di una recessione. E tutti quanti sottolineano come vi siano possibilità che entro la fine dell’anno questa possa effettivamente verificarsi se non verranno presi dei provvedimenti.
Il problema costa nel fatto che la ripresa europea è molto debole e sebbene il settore manifatturiero stia facendo del suo meglio per rimanere a galla, non è scontata la stabilità della crescita economica europea. Non è un caso che il suo PIL sia stato rivisto al ribasso nelle stime.
Al netto dai peggioramenti generali, è impossibile non pensare come la recessione possa essere più che una previsione davanti a un’inflazione che non accenna ancora a scendere come si deve. Ea alla difficoltà che hanno le persone ad andare avanti durante il mese.
Alcuni economisti sostengono che alle attuali condizioni, per quel che riguarda i fattori di produzione, la diffidenza delle imprese potrebbe portare le stesse addirittura a mettere in cantiere una riduzione della forza lavoro.