Nuovo record in vista per la Grecia. Peccato solo che si tratti di un traguardo estremamente negativo, visto e considerato che Atene si accinge a vivere, nel 2013, il suo sesto anno consecutivo di recessione economica, con una contrazione del livello di produttività interna lorda che si aggira intorno al 3,8 per cento, e un rapporto deficit / pil al 4,2 per cento. Il debito pubblico dovrebbe invece fermarsi a quota 346,2 miliardi di euro, pari al 179,3 per cento del prodotto interno lordo. Per quanto invece concerne l’avanzo primario, l’attuale manovra finanziaria punta a un traguardo dell’1,1 per cento.
“Per l’anno in corso” – riepiloga inoltre il quotidiano Milano Finanza – “la contrazione prevista del pil è del 6,5% con un rapporto deficit su pil stimato al 6,6% e un deficit primario pari all’1,4% del prodotto interno lordo. Tuttiavia la disoccupazione dovrebbe crescere dal 23,5% del 2012 al 24,7 nel 2013. E’ quanto prevede la bozza del disegno di legge finanziaria che sta per essere varata dal governo ellenico”.
È intanto ripreso ieri mattina l’esame del Paese da parte della Troika (Bce, Fmi, Commissione Ue), cui spetta l’ingrato compito di valutare lo stato di salute dell’economia e dei conti pubblici greci (in vista di una possibile proroga supplementare): “il primo appuntamento ufficiale è l’incontro con il ministro delle Finanze Ioannis Stournaras, per una valutazione delle nuove misure di austerità elaborate dal governo Samaras. Gli esperti della Banca centrale europea, del Fondo monetario internazionale e della Commissione europea avranno anche un incontro con il primo ministro, Antonis Samaras” – afferma Milano Finanza – “Mentre in un primo momento si era parlato di tagli per 13,5 miliardi di euro, la stampa greca riferisce di interventi fino a 14,5 miliardi, ben più dei 12 miliardi di risparmi sui quali la coalizione di governo era riuscita giovedì scorso a trovare un accordo. Resta ancora incertezza sulla data di presentazione del rapporto della troika, indispensabile per l’erogazione della prossima tranche di aiuti internazionali, per un valore di 31,5 miliardi”.
Particolarmente controversa è inoltre la questione legata al licenziamento di ben 15 mila dipendenti pubblici, che la Troika avrebbe richiesto e che invece il governo greco vorrebbe trasformare in un prepensionamento, al fine di contenere i disagi sociali.