La recessione potrebbe essere un rischio serio per almeno 5 delle più grandi economie mondiali e secondo gli analisti in questo gruppo ristretto rientrano anche Germania, Gran Bretagna ed Italia.
Tre grandi Stati a rischio recessione
Non si tratta di ideologia senza basi reali: come sottolinea Andrew Kenningham, esperto di Capital Economics, in uno dei suoi ultimi scritti la crescita dei tre paesi europei è quella apparsa più traballante, sebbene in modi e tempi differenti. E questo non è da considerare un buon segno. E se paesi come Messico e Brasile sembrano suggerire già l’inizio di una recessione con i propri dati, per ciò che concerne Gran Bretagna, Germania ed Italia si potrebbe ancora tentare di salvare il salvabile, agendo nel modo giusto. Soprattutto partendo dal non negare le difficoltà in atto che vedono l’economia inglese subire una sensibile flessione, quella italiana segnare crescita zero in corrispondenza di un rallentamento tedesco a giugno.
E rimanendo consci che la situazione globale è tutt’altro che rosea, soprattutto se si pensa alla sofferenza che per diverse motivazioni sta prendendo piede ad Hong Kong, Singapore ed in Cina, anche se per quest’ultima sarebbe necessario aprire un capitolo a parte per via della guerra commerciale a suon di dazi in atto con gli Stati Uniti.
Indebolimento economia globale tra cause possibile recessione
E’ un dato di fatto che la crescita globale è stata minore di quella che ci si aspettava e che siano stati differenti concause ad aver portato le economie mondiali a soffrire, chi più chi meno, le conseguenze del crollo della produzione globale e del calo della fiducia delle imprese. Questo ha comportato il taglio delle previsioni di crescita da parte del Fondo Monetario Internazionale portandole al 3,3% e di conseguenza un ulteriore stato di preoccupazione per gli investitori che si sta riflettendo tutto sul mercato obbligazionario e sul suo rendimento: c’è chi senza dubbio sostiene che si potrebbe piombare in una recessione globale nel 2020.
Ad uno scenario comune non roseo, per Italia, Germania e Gran Bretagna si aggiungono gravi problemi interni: rispettivamente crescita zero ed instabilità politica, un calo del Pil sensibile e la Brexit. Tutti fattori che dovrebbero rappresentare il top dell’agenda economico-politica dei paesi in questione e che invece in realtà mostrano di non essere stati approcciati nel modo giusto sia in passato che in questi giorni. In una situazione nella quale tutte le economie mondiali rischiano un brusco risveglio da uno stato di “quiete”, come faranno Italia, Germania e Gran Bretagna a schivare il problema?