Dopo le indiscrezioni di qualche giorno fa e – soprattutto – l’audizione del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera alla Commissione Finanze della Camera del 31 gennaio 2012, si cerca di prevedere con maggiore attendibilità quando, il redditometro 2012, entrerà pienamente in vigore. Il direttore ha infatti aggiornato il calendario di applicazione del nuovo strumento di accertamento portando la lancetta temporale al mese di giugno 2012.
Ad onor del vero, c’è chi ritiene che Befera sia stato perfino troppo pessimista: pertanto, nelle ultime ore, voci indiscrete (e tutte da verificare) danno il redditometro 2012 in procinto di essere applicato già entro il mese di maggio, mentre i più ottimisti auspicano addirittura che la sua introduzione possa avvenire nel mese di aprile, appena terminate le ultime fasi sperimentali del bimestre febbraio – marzo.
Spegnendo i facili entusiasmi (o gli intuitivi timori da parte degli evasori), riteniamo più probabile affidarsi a una previsione meno stringente, con una presumibile applicazione dello strumento nel corso del sesto mese dell’anno. Attualmente, infatti, lo strumento in mano all’Agenzia delle Entrate risulta essere ancora in fase di testing, e lo rimarrà almeno fino alla fine del mese di febbraio, con una serie di applicazioni presso sindacati, ordini professionali, associazioni di categoria.
L’analisi ha riguardato circa 50 milioni di soggetti, 22 milioni di famiglie. “Una base” – così ha dichiarato Befera – “per determinare i cluster per poggiare i reali e nuovi dati dei contribuenti”. Una fase che permetterà di integrare la base storica con i nuovi dati quali-quantitativi relativi alla spesa e al risparmio dei periodi più recenti. Dati che andranno implementati nelle ipotesi di studio di due software, di cui uno relativo all’autodiagnosi (il programma verrà rilasciato in una nuova versione in favore di tutti i contribuenti, permettendo loro di verificare la propria specifica posizione).