Segno dell’evidente sfiducia dei mercati finanziari internazionali, il rendimento del bond greco in scadenza il 20 marzo 2012 (codice GR0110021236a, per gli interessati all’investimento speculativo) è schizzato a quota 1.100 punti percentuali. Il debito in scadenza tra meno di due mesi, dal controvalore di 14,4 miliardi di euro, è pertanto pagato con un rendimento mostruoso, che apre interessantissimi scenari di guadagno sul breve termine per gli investitori più accaniti.
È d’altronde ben noto che la Grecia, senza un aiuto internazionale da parte dell’Unione Europea, del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea, non riuscirà a rimborsare il suo bond, con l’impossibilità di onorare il debito anche parzialmente.
Dando un’occhiata alle negoziazioni in tempo reale, il prezzo del bond greco è oggi pari a circa 38 euro, con un rendimento superiore al 1.100%. Un rendimento che è schizzato alle stelle nel corso degli ultimi giorni, visto e considerato che un mese fa il suo prezzo era di “appena” 47,6 euro, con un rendimento di 467 punti percentuali. Un anno fa, invece, il rendimento del bond era pari al 13%. All’epoca, tuttavia, il crollo del debito greco non appariva così prossimo come oggi.
Oltre che sulle speranze di ottenere un rimborso nei termini, gli investitori auspicano altresì di poter lucrare in capitale quando – si spera – verrà trovato un accordo tra i creditori di Atene e il governo ellenico. Un accordo che dovrebbe essere particolarmente penalizzate per gli attuali creditori, con un deprezzamento nominale del loro credito di circa 65 o 70 punti percentuali e, soprattutto, con tassi di interesse applicati ai nuovi bond (sostitutivi dei vecchi) intorno al 3% o al 3,5%.
Se la situazione non dovesse sbloccarsi nel corso delle prossime ore, la crisi della Grecia diverrà veramente irreversibile e, a quel punto, la possibilità di poter ottenere il rimborso del debito sarebbe pressochè nulla.
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