In un giorno decisivo per la manovra ed il benessere dell’Italia, mentre il ministro del Tesoro Giovanni Tria sottolinea che si necessita di crescere ma mantenendo l’economia stabile, la Lega, attraverso un suo esponente, si dice pronta a “licenziarlo” in caso di mancata collaborazione sul progetto presentato dal partito.
Se Tria non è più nel progetto, troveremo un altro ministro dell’Economia.
Sono parole di Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, ospite di Agorà su Rai Tre, commentando la manovra finanziaria, subito smentite dal ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio. Al momento non è dato sapere come si concluderà la questione da questo punto di vista, ma importanti da considerare sono le parole dello stesso ministro Tria presso l’evento di Confcommercio al quale era ospite questa mattina.
Apprezzo molto l’equilibrio di questa confederazione, mi chiedete più crescita nella stabilità sintetizzando e sono due aspetti che non possono essere separati, non c’è crescita nell’instabilità. Ho giurato nell’esclusivo interesse della nazione e non di altri e non ho giurato solo io. [Il governo si è impegnato a] proseguire sul sentiero di discesa del debito per conservare la fiducia degli investitori, ma anche dei risparmiatori, perché dobbiamo difendere i risparmi degli italiani dall’aumento dei tassi. Si parte ora dalle imprese, negli anni successivi affronteremo il problema irpef.
La manovra, ha continuato il ministro, non deve “portare a dubbi di sostenibilità del debito“: motivo per il quale, ha concluso, devono essere “portate avanti con gradualità, in modo consapevole e senza mettere a rischio la stabilità finanziaria“.
Se ne saprà di più domani, nel momento in cui il Def verrà pubblicato.