Il neo presidente Donald Trump è atteso oggi al suo primo discorso ufficiale al congresso, e sono attese le sue dichiarazioni in merito alla riforma fiscale e all’economia. Un’anticipazione si è avuta già ieri, quando Trump ha incontrato i governatori, annunciando un incremento delle spese militari per un valore complessivo di 54 miliardi di dollari. I mercati sono piuttosto stabili, anzi, molto calmi, in attesa di questo discorso. Non è certo se Trump darà segnali significativi o rimarrà su posizioni vaghe, e per questo i mercati restano in attesa di capire le prossime mosse. Se Trump rivelerà la sua politica fiscale, allora si assisterà al futuro dei mercati valutari e del dollaro, altrimenti la calma regnerà fino alla metà di marzo, quando l’attesa invece sarà per il probabile rialzo dei tassi USA da parte della Federal Reserve. Il mese di marzo sarà insomma il mese dei segnali statunitensi sull’economia, poi toccherà alla Francia, con le attese ed incerte presidenziali, anche se i sondaggi indicano una sconfitta al secondo turno della Le Pen. Il problema è che i sondaggi, da un anno a questa parte, hanno sempre sbagliato le previsioni. Trump ha bisogno di un dollaro non troppo forte, per tenere il livello delle esportazioni, ma vorrebbe anche pagare i deficit commerciali con la Germania e la Cina, con un dollaro non svalutato nei confronti dell’euro, altrimenti i saldi sarebbero troppo cari, e la sua popolarità scenderebbe.