C’è ancora molto lavoro da svolgere e serve molto tempo al fine di trovare un accordo che accontenti tutti, ma l’Unione europea è soddisfatta dei passi in avanti compiuti dalla Grecia.
Rimane, pertanto, bloccata fino a un accordo complessivo, l’ultima tranche di aiuti provenienti dalla Grecia.
Si legge in una nota Ue:
Apprezziamo la volontà del governo per accelerare le trattative. I cambiamenti apportati ai team negoziali hanno chiaramente migliorato il clima. Su pensioni e lavoro però ancora non ci siamo. E Atene – che oggi ha pagato regolarmente 760 milioni di prestiti in scadenza all’Fmi – dovrà contare sulle sue forze ancora un po’ di tempo. Prossima scadenza il 5 gugno quando dovrà pagare altri 300 milioni a Washington.
L’accordo per gli aiuti alla Grecia “si sta avvicinando” e con i partner europei c’è “notevole convergenza”, ha il ministro delle FInanze greco, Yanis Varoufakis, al termine vertice che aveva sul tavolo proprio la questione di Atene, dell’accordo con i partner internazionali per sbloccare 7,2 miliardi di aiuti in cambio di riforme. Quanto all’ipotesi di un referendum patria sulle future misure di austerità, ha spiegato: “Attualmente il governo ha un mandato chiaro e non ne serve un altro per negoziare e per quanto mi riguarda un referendum non ha nulla a che vedere con ciò che in questo momento abbiamo sul radar”. Al tempo stesso ha lanciato un allarme: “Il problema di liquidità è terribilmente urgente”.
Per il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, nel negoziato con la Grecia sono stati compiuti progressi “sostanziali” su argomenti importanti, ma restano “aspetti rilevanti da risolvere”. In linea il ministro slovacco Peter Kazimir, per il quale i passi avanti sono stati “sul processo ma non sui contenuti finora, e perciò non ci può essere una conclusione oggi e ancora spettiamo le misure sul bilancio e le riforme”.