E’ il Wall Street Journal a fare da cassa di risonanza a quelle che sono le paure di molti analisti economici: l’Italia potrebbe rivelarsi davvero destabilizzante per l’euro. Nel momento in cui il pericolo Grecia viene sedato è il Belpaese a far preoccupare.
Se non ci fosse questo timore “italiano”, l’uscita della Grecia dal programma di sostegno segnerebbe la fine della crisi dell’Eurozona: questo è il messaggio espresso da un articolo apparso sull’edizione online del Wall Street Journal. L’economia greca ha infatti ripreso a crescere, grazie a tutti gli sforzi compiuti e sebbene la ripresa totale sia ancora lontana, lo Stato è riuscito a superare una forte depressione economica, rimanendo all’interno dell’area euro. Il vero problema? La fronda populista italiana, corredata da idee non propriamente adatte a livello economico rischia di mandare l’Italia in recessione e di indebolire la tenuta della comunità intera: qualcosa che nel mercato del forex viene ripetuto da diverse settimane, dopo aver osservato l’andamemto della moneta e altri macro dati relativi all’Italia.
Insomma, mentre il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Angela Merkel e altri rappresentanti europei stanno discutendo le prossime mosse per rafforzare l’unione monetaria l’Italia non solo in qualche modo sembra non essere interessata, ma rischia di rivelarsi pericolosa con le sue manovre. Si legge nel giornale:
Le scosse di mercato rivissute la scorsa settimana sul debito italiano e i nuovi attacchi contro l’establishment europeo da parte dei politici a Roma suggeriscono che lo spettro di una destabilizzante fuga di capitali da un paese della zona euro potrebbe verificarsi di nuovo. Un primo test arriverà questo autunno, quando il nuovo governo populista italiano dovrà presentare la legge di bilancio e spiegare come coprirà le sue costose promesse agli elettori.
Qualcosa che tutti sono in attesa di comprendere.