Sembra esser tracciata, in maniera pressochè irreversibile, la strada del crac per Windjet. La compagnia aerea catanese non ha infatti raggiunto un accordo con la società aerea di bandiera, che avrebbe potuto incorporare il business del brand siciliano, garantendo in tal modo la continuità delle operazioni. Per cercare di ridurre i pregiudizi sofferti dai passeggeri, Alitalia, Meridiana, Blu Panorama, Livingston e Neos hanno dichiarato che interveranno per sostituirsi alla Windjet, con potenziale sovrapprezzo per i consumatori fino a 80 euro.
La beffa è proprio questa: per poter essere imbarcati e portati a destinazione da altri vettori, i passeggeri che saranno lasciati indietro da Windjet per volo cancellato o in ritardo dovranno pagare un sovrapprezzo piuttosto salato. Una notizia che va a controbilanciare il positivo intervento delle cinque compagnie di cui si è appena fatto cenno, e che – come confermato da una nota Enac – andranno a sostituirsi, in maniera rimodulata, ai voli di Windjet in corso di esaurimento, garantendo così la riprotezione dei passeggeri.
In merito, ricordiamo come, in coordinamento con l’Enac, il gruppo Alitalia abbia messo a disposizione il numero telefonico dedicato 06 65 85 90 30. Presentando un ticket di Windjet, o la ricevuta del biglietto elettronico, emesso prima del 10 agosto, i viaggiatori potranno acquistare fino al 31 agosto un biglietto Alitalia o Air One. Da oggi, domenica 12 agosto, e fino a quando sarà ritenuto necessario, Alitalia ha dichiarato che assicurerà 20 voli speciali al giorno sulla sicilia per agevolare il viaggio dei passeggeri Windjet.
Tuttavia, come riportato dall’approfondimento de La Repubblica, “sono decine di migliaia i passeggeri che hanno prenotato un volo Windjet fino a fine ottobre e che rischiano di restare a terra dopo il fallimento della manovra di acquisizione 1della flotta low cost da parte di Alitalia. Una rottura definitiva fra la compagnia di bandiera e quella siciliana, in merito alla quale il ministro Passera vuole vederci chiaro: per fare il punto “sull’improvvisa e inaspettata interruzione di una trattativa rispetto alla quale il governo aveva ricevuto informazioni di un esito positivo”, infatti, l’unità per la gestione delle vertenze aziendali del ministero dello Sviluppo ha convocato entrambe le parti, WindJet e Alitalia, per martedì 14. Al tavolo, che si occuperà anche della questione occupazionale (sono 500 i posti a rischio, se la compagnia catanese dovesse fallire) saranno presenti anche Enac, le competenti istituzioni ed enti locali e le organizzazioni sindacali che in mattinata avevano espresso “grandissima preoccupazione per il destino dei 460 lavoratori Windjet” chiedendo proprio l’intervento del governo per “salvare oltre 500 posti di lavoro, il patrimonio societario ed economico e per rientrare urgentemente dal caos negli aeroporti e dalla disperazione che coinvolge migliaia di utenti”.