In queste ultime settimane, grazie allo sviluppo economico che si è riflettuto anche sulle performance della borsa, il Brasile ha sorpassato la Cina come più grande mercato secondo il MSCI (Morgan Stanley Country Index), raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 509,10 miliardi di dollari (14,95% dell’indice) contro i 481,80 miliardi (14,15%) della Cina. Va detto però che il MSCI Index misura solo il capitale “disponibile agli investitori” delle società quotate in borsa, infatti se si calcola la capitalizzazione complessiva delle società quotate la Cina è ancora nettamente davanti (tra Shanghai e Shenzen il valore complessivo delle società quotate era a gennaio di oltre 3.900 miliardi di dollari, mentre al Bovespa, la borsa di San Paolo, il valore complessivo è “solo” di 1.300 miliardi di dollari).
Le borse dell’America Latina hanno chiuso ieri contrastate. Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato il 2,4% a 61.234,00 punti soprattutto ai titoli bancari. Unibanco ha guadagnato il 5,4%, Itau il 4,9%, Banco Bradesco il 3,9% e Banco do Brasil il 2%. Secondo la Banca Centrale Brasiliana il volume dei prestiti potrebbe aumentare quest’anno nella prima economia dell’America Latina del 20-25%. Bene anche il settore della siderurgia. Usiminas ha chiuso in rialzo del 3,9%, Gerdau del 2,3% e Companhia Siderúrgica Nacional dell’1,3%. Tra gli altri listini dell’America Latina il Merval a Buenos Aires ha guadagnato il 2,7% e l’IPSA a Santiago del Cile lo 0,2%. L’IGBC a Bogotà ha perso lo 0,5%, il General a Lima lo 0,1% e l’IBVC a Caracas lo 0,4%.
Gradirei sapere se e’ il momento di investire in titoli di stato brasiliani, quale rendimento e rischio.Eventualmente il codice isin