Torniamo a parlare degli Etf, ed in particolare degli Etf che puntano sui mercati emergenti. Investimenti ad alto rischio, adatti soprattutto a giovani e a chi vuole diversificare il proprio portfolio. Nonostante le perdite degli ultimi tempi sono in molti a scommettere ancora su alcuni dei paesi in via di sviluppo.
Lo scorso anno molto successo lo ha avuto la Cina: il Lyxor Etf China Enterprise, Lyxor Etf Hong Kong e il ishares ftse/Xinhua China 25. E’ da sottolineare però che tra i venti peggiori Etf del 2008 sono presenti alcuni di quelli che puntano sugli indici cinesi: lo Xinhua China dall’inizio dell’anno ha subito una variazione del -28,47%, il Ftse China 2 -229,06%. La Borsa Cinese negli ultimi mesi è andata incontro a forti ribassi, da ottobre ad oggi ha bruciato 900 miliardi di dollari di capitalizzazione. Su questo hanno influito sicuramente l’euforia dello scorso anno, i forti legami con un’economia statunitense in difficoltà e un’inflazione che ha toccato i massimi da undici anni a questa parte, con un +8,7%. Non sono attese attese variazioni a breve termine.
Tra i venti Etf peggiori del 2008 troviamo anche l’Msci India, che ha subito una variazione di -29,76%. Nonostante questo però sono ancora in molti a scommettere sul paese asiatico. Oltre al Msci India troviamo anche lo S&P Mib CNX Nifty, il riferimento del National Stock Exchange of India ed include 50 aziende quotate sul NSE, a rappresentazione del 60% della capitalizzazione di mercato del mercato di borsa indiano. Non dimenticatevi però che anche la borsa indiana ha perso terreno, arretrando del 14% nel primo mese del 2008. Anche il Pil ha subito una frenata, 8,7% rispetto al 9,6% dello scorso anno.
Il Brasile tra i paesi emergenti non rappresenta certo una sorpresa, sorprenderà però forse sapere che il paese sudamericano ha sorpassato la Cina secondo l’MSCI Global Emerging Market Index come mercato più grande del mondo, raggiungendo una capitalizzazione di 509,10 miliardi di dollari. Sulla piattaforma EtfPlus sono tre gli strumenti finanziari che hanno come sottostante l’indice Bovespa e l’MSCI Brazil.
Il Bovespa è l’indicatore delle performance medie del mercato borsistico brasiliano. Nel quarto trimestre del 2007 il Pil del Brasile è cresciuto del 6,2%, il valore più alto dal 2004.
Cosa fare quindi? Generalmente quando i mercato finanziari attraversano periodi di crisi come quello attuale gli investitori tendono ad abbandonare le posizioni più rischiose per lidi più sicuri. I paesi emergenti, che poi ormai tanto emergenti non lo sono più, ovvero quelli del BRIC possono essere definiti “lidi sicuri“, essendo meno esposti alle turbolenze e meno influenzabili.
Questi mercati emergenti non solo sono cresciuti, ma hanno rafforzato le proprie basi, raggiungendo una maggiore stabilità e adesso sono in molti ad individuare in questa crisi un test di solidità per le loro economie.
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