Nella giornata di ieri, Telecom Italia è uscita sul mercato con un’emissione obbligazionaria da 750 milioni di euro. Quest’operazione è la prima che un’azienda del corporate periferico all’eurozona decidere di compiere da Luglio 2011. Con scadenza 20 Gennaio 2017, i bond offrono un rendimento del 7,15%, distante dalla prima emissione di bond del gennaio che offrivano un rendimento de 5,2%. Il direttore finanziario di Telecom Italia, Andrea Mangoni, ha comunque dichiarato che per l’azienda “L’operazione è stata di grande soddisfazione”.
La domanda, per Mengoni, è arrivata a 4,5 miliardi, con richieste da circa 400 investitori. Ciò dimostra, dichiara sempre Mengoni, che nonostante la valutazione negativa dell’outlook operata dalle agenzie di rating, “non c’è un deterioramento del merito di credito di Telecom”.
La maggior parte delle richieste, sono pervenute da Germania, Francia e Regno Unito. Tale grande richiesta ha permesso di collocare le obbligazioni a migliori condizioni rispetto quelle indicate dal consorzio partecipato da Bnp, Deutsche Bank, Citigroup, Mediobanca, Intesa-Sanpaolo, Credit Suisse e Bilbao Vizcaja Argentaria.
In realtà – spiega Mangoni – stiamo registrando un forte miglioramento della generazione di cassa, tanto che, nonostante l’esborso per la sottoscrizione dell’aumento di capitale di Tim Brasil e per l’aumento dell’interesse economico in Telecom Argentina, abbasseremo l’indebitamento netto a 29,5 miliardi, come era previsto per fine anno
L’immissione obbligazionaria di ieri, è andata a coprire per Telecom Italia, la prima rata delle frequenze, senza intaccare sulla cassa dell’azienda che per politica prudenziale, preferisce mantenere dei fondi necessari a coprire per circa tre anni le scadenze.