La formazione professionale in Italia è un problema, e non perché manchino i soldi, come potrebbero pensare in molti, ma perché la mancanza di controlli rende evanescenti molti sforzi, con tanti programmi che nascono per il solo scopo di accedere ai fondi pubblici. Senza verifiche, sia sui risultati, che sui corsi stessi, non solo non c’è certezza della formazione, ma i denari si perdono in mille rivoli inutili. Molti programmi di formazione non seri passano inosservati e non controllati, e così, lo studente o il dipendente che cerca una via professionale migliore attraverso i corsi, spreca incolpevolmente tempo e fondi. Purtroppo le regioni, non sono tenute a controllare i risultati ottenuti grazie ai corsi pagati dallo stato, e così ben 7 miliardi e mezzo vengono sprecati per qualcosa come 500 mila progetti formativi di cui lo stato sa poco e nulla. Così nascono i corsi di formazione attraverso enti privati che non sono mai stati valutati nei risultati, in primis, quello di aver fornito un corso adeguato che ha avuto come risultato l’ottenimento di un impiego. E così è nato un vero e proprio business della formazione, con più di 650 mila allievi, 9 milioni di ore formative, e non si sa nemmeno quanti enti coinvolti. E le truffe fioccano, con oltre 200 milioni di false fatturazioni e l’abuso dei tirocini.