La stampa americana è riuscita a ottenere delle fondamentali lettere che sono state inviate due mesi fa dal numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, a due senatori americani: si tratta di documenti importanti e illuminanti, in quanto ci consentono di comprendere in maniera dettagliata qual è il punto di vista di Washington in merito alla crisi del debito sovrano che sta attanagliando il continente europeo. Nello specifico, lo stesso Bernanke si era rivolto a metà luglio ai deputati Tom Coburn (Oklahoma) e Bob Corker (Tennessee), spiegando come l’esposizione delle compagnie finanziarie americane al debito comunitario potesse essere “gestibile”.
Più precisamente, le analisi poste in essere dai supervisori bancari della Fed avrebbe messo in luce come, in generale, le esposizioni istituzionali agli assets della Grecia, dell’Irlanda e del Portogallo possano essere tenuti sotto controllo per quel che concerne il loro capitale. Ovviamente, questa constatazione riguarda anche gli istituti di credito. Si tratta di un’eccessiva sicurezza o di una consapevolezza delle proprie capacità? Francamente, si fa fatica a credere nella prima, ma più che altro Bernanke ha voluto tranquillizzare i due senatori, i quali si erano rivolti proprio alla Fed per aver chiarimenti in merito a uno degli ultimi rapporti della Banca dei Regolamenti Internazionali: secondo quest’ultima, infatti, l’esposizione americana al debito europeo sarebbe pari a ben duecento miliardi di dollari, una cifra che deve avere spaventato parecchio.
C’è voluto un mese per la risposta della Fed e in quel periodo l’indice Standard & Poor’s 500 è crollato di oltre dieci punti percentuali, in parte per i timori nutriti dagli investitori nei confronti dell’area dell’euro. C’è comunque da aggiungere che Bernanke ha anche messo in guardia sui possibili effetti di questa crisi, la quale potrebbe dilagare al di là dei confini dell’Europa più periferica; il default non viene avvertito come imminente, ma gli avvertimenti sono pur sempre necessari per tenersi preparati a qualsiasi evenienza.