Il numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha confermato il mantenimento dei tassi di interesse a un livello vicino allo zero per almeno altri due anni: la misura in questione rimarrà quindi valida fino al 2014, nonostante la disoccupazione americana sia scesa ai minimi degli ultimi tre anni. L’annuncio risale alla giornata di ieri, quando lo stesso Bernanke ha riferito le sue politiche di fronte al Comitato per il Budget del Senato, mettendo in luce come il tasso degli inoccupati sia giunto all’8,3% nel corso del mese di gennaio. I dirigenti della Fed avevano affermato pochi giorni fa di non aspettarsi un progresso simile fino al quarto trimestre.
Il presidente della banca centrale americana ha poi aggiunto come non sia molto importante guardare soltanto al tasso di disoccupazione, il quale tende a riflettere il numero di quelle persone che stanno attivamente cercando lavoro, visto che vi sono anche coloro che si sono convinti di non essere in grado di trovarne uno e anche chi vanta più occupazioni a tempo parziale. I commenti in questione suggeriscono proprio come non vi sarà alcuna alterazione dei tassi per diverso tempo, in modo da favorire la ripresa economica: i livelli attuali, compresi tra lo 0 e lo 0,25%, resistono ormai dalla fine del 2008. Le stime di un mese fa da parte della Fed parlano di una crescita dell’economia americana non superiore ai 2,7 punti percentuali nel corso di questo 2012, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe essere compreso tra gli 8,2 e gli 8,5 punti percentuali.
Intanto, però, il mercato dovrà necessariamente tornare ad operare in maniera normale. C’è comunque da precisare che il numero di occupazioni che sono state aperte a gennaio ammontava a 258mila unità, il maggior rialzo da un anno a questa parte: se si escludono, infatti, le agenzie governative, le opportunità di lavoro per i dipendenti privati sono cresciute come non accadeva da oltre tre anni.