Gli stress test tornano ad essere nuovamente protagonisti negli Stati Uniti: la Federal Reserve ha infatti annunciato che ben trentuno banche americane verranno sottoposte a questi controlli relativi ai loro portafogli e servizi, in modo da tentare un contrasto più efficace dell’attuale recessione, oltre ad assicurare che il capitale a disposizione sia sufficiente a coprire le perdite. I peggiori scenari hanno messo in luce un tasso di disoccupazione superiore al 13%, un calo del prodotto interno lordo di altri otto punti percentuali e un declino anche per quel che concerne i prezzi immobiliari.
I test in questione sono volti proprio a recuperare la fiducia nei confronti degli istituti di credito, dimostrando le loro capacità di recupero e resistenza dopo un anno davvero turbolento dal punto di vista finanziario. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che il Kbw Bank Index, il quale include i titoli azionari di ben ventiquattro compagnie (tra cui si possono citare Bank of America Corporation e Capital One Financial), è sceso del 31% nel corso di quest’anno, un ribasso che appare sproporzionato rispetto al -5,5% fatto registrare invece dallo Standard & Poor’s 500. Gli istituti che dimostreranno di avere assets finanziari superiori ai cinquanta miliardi di dollari e anche oltre dovranno rivedere i loro piani relativi al capitale per il 2012, oltre alle perdite eventuali, utilizzando quattro differenti scenari, due dei quali forniti appunto dalla Fed e i restanti dalle banche stesse.
Le revisioni in questione dureranno da questo ultimo trimestre del 2011 fino al quarto trimestre del 2014, tre anni in totale che dovrebbero mettere al sicuro il credito americano dalle minacce più incombenti. La banca centrale americana, inoltre, provvederà a pubblicare i risultati dei test dei diciannove maggiori gruppi: le sei istituzioni che dimostreranno di avere le maggiori operazioni di trading, infine, avranno anche il compito di stimare le perdite potenziali relative a uno “shock globale dei mercati”.
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