La Federal Reserve ha confermato la politica monetaria accomodante degli Stati Uniti, mantenendo invariati i tassi di interesse tra lo 0% e lo 0,25% e il piano di acquisto di bond da 85 miliardi di dollari al mese. Tuttavia l’istituto monetario di Washington ha abbassato le stime di crescita sull’economia americana per il periodo 2013-2015. La Fed, guidata dal governatore Ben Bernanke, stima comunque un graduale miglioramento già da quest’anno, dopo il basso ritmo di crescita registrato negli ultimi mesi.
Wall Street ha chiuso in rialzo dopo le nuove indicazioni fornite dalla Fed. L’indice azionario Dow Jones è salito dello 0,39% a 14.511,73 punti, toccando un nuovo record storico a 14.546,82 punti. Da inizio anno l’indice Dow Jones guadagna il 10,7%. Chiude in rialzo anche l’indice S&P500: +0,67% a 1.558,71 punti. L’indice è ssempre più vicino ai massimi di sempre, tocati nell’ottobre 2007 a 1.576 punti. Tornando alle stime della Fed, per il 2013 la crescita del pil è attesa tra il 2,3% e il 2,8%.
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La precedente stima effettuata a dicembre scorso era compresa tra il 2,3% e il 3%. Per il 2014 la Fed prevede che il pil possa crescere tra il 2,9% e il 3,4%. La precedente stima era compresa nel range tra il 3% e il 3,5%. Nel 2015 il pil è atteso in crescita tra il 2,9% e il 3,7%, poco meno di quanto stimato in precedenza tra il 3% e il 3,7%. Sul fronte occupazionale la Fed segnala miglioramenti nel mercato del lavoro, ma sottolinea che il tasso di disoccupazione resta ancora molto alto.
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Nel 2013 la disoccupazione è attesa tra il 7,3% e il 7,5% (la precedente stima era 7,4% – 7,7%). Quest’anno l’inflazione viene stimata tra l’1,3% e l’1,7%, mentre l’inflazione “core” (depurata dalla ccomponente energetica e alimentare) tra l’1,5% e l’1,6%. La maggior parte dei membri del Fomc si aspetta un rialzo dei tassi solo dal 2015. Il presidente della Fed, Ben Bernanke, si è poi soffermato anche sulla crisi di Cipro: il numero uno della Fed ritiene che l’affaire Cipro non avrà un impattto enorme.