Esce il rapporto di Confcommercio sull’evasione fiscale, e ancora una volta è record al sud, dove il fenomeno arriva al 20%. Molte le cause secondo il rapporto: mancati controlli e sanzioni, scarso senso civico e procedure complicate, ma c’è anche la pressione fiscale a favorire il fenomeno, con il suo 49,8% accertato. Secondo Confcommercio, se si scendesse del 10%, l’evasione potrebbe scendere almeno del 6%, con un recupero di 40 miliardi se si imitasse il Trentino, dove la situazione è migliore. Invece il Mezzogiorno abbassa notevolmente le statistiche, con il 19,5% di evasione, anche se il Nord Est presenta un evasione del 12,1%, avendo poca simpatia con il fisco. La media nazionale è del 14,5%.
La Calabria è la regione dove si evade di più, con il 21,2%, poi la Campania con il 20,6% e la Sicilia, con il 19,5%. Il problema sembra risiedere nei meccanismi che favoriscono l’evasione, con la deterrenza, il senso civico e la semplificazione che rimangono delle chimere nel nostro paese, mentre la pressione fiscale eccessiva, induce anche i cittadini più onesti ad evadere, per far fronte anche alla crisi. Poi i servizi scadenti offerti dallo stato in cambio delle tasse, portano alla mancanza di senso civico, non sentito dai cittadini che si sentono più vessati, che parte della nazione.