La Ferrari ha trattato con l’Agenzia delle Entrate ed ha ottenuto un ottimo accordo che prevede una tassazione di favore per l’azienda. Niente di strano: l’intesa è stata raggiunta sulla possibilità di usufruire di una possibilità conosciuta come “Patent Box“.
Si tratta nello specifico di una tassazione di favore per quei i redditi che derivano da brevetti o modelli industriali che siano “tutelati” dalla legge per la loro eccezionalità: anche i marchi rientrano tra i beneficianti di questa possibilità. A darne notizia ufficiale è è stata direttamente la Ferrari, attraverso la sua branca olandese sebbene l’accordo riguardasse solamente, come ovvio che sia, la S.p.a. italiana.
In pratica il “Patent Box” in Italia prevede un regime agevolato per un periodo di cinque anni dal 2015 al 2019 e che nel caso di Ferrari, sottolineano dall’azienda, “il beneficio fiscale stimato per il triennio 2015-2017 ammonta a circa euro 139 milioni e sarà interamente riportato nei risultati del terzo trimestre 2018 del Gruppo, come rettifica sulle imposte sul reddito per gli anni precedenti“. Per ciò che riguarda i vantaggi fiscali per il 2018 e il 2019, gli stessi “saranno quantificati e inseriti nel bilancio del Gruppo dei rispettivi esercizi finanziari“.
Come spiegano da Maranello:
Il Patent Box prevede un regime di tassazione agevolata a favore delle aziende il cui reddito è generato, direttamente o indirettamente, mediante l’utilizzo di beni immateriali coperti da copyright, brevetti, marchi, disegni e know-how. Il vantaggio è determinato escludendo dal reddito imponibile di ciascun esercizio una determinata quota di reddito attribuibile all’utilizzo di beni immateriali: tale percentuale è pari al 30% per l’esercizio 2015, al 40% per il 2016 e al 50% per il triennio 2017-2019.
Non male insomma.