Sì agli studi di settore no invece al redditometro che rischia di trasformare le imprese in imputati. E’ questa, in accordo con quanto emerso da un convegno tenutosi oggi a Roma, la posizione della Cna, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, la quale da un lato ha sottolineato come gli evasori tolgano ossigeno alla parte sana della nostra economia, ma dall’altro l’introduzione del redditometro, secondo il segretario generale Sergio Silvestrini, non si spinge nella direzione di un fisco per la competività e per la crescita. Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha spiegato come con il redditometro non ci sarà una sorta di caccia alle streghe, ma la Cna rimane perplessa anche perché, ha aggiunto il segretario Silvestrini, “non è sensato ritenere che un imprenditore in regola con gli studi di settore si debba anche confrontare con il redditometro“.