L’annunciato taglio del 34% delle slot machine in Italia viene anticipato rispetto all’iniziale data prevista del 31 dicembre 2019. La decisione del governo prevede che ora la scadenza per diminuire il numero delle “macchinette” sarà anticipata alla fine di aprile del 2019. Le slot machine nel nostro paese dunque dovranno ridursi ad un massimo di 265mila, in vista della revisione e ristrutturazione dell’offerta di giochi “ricreativi” con vincita presenti nei comuni italiani, che dovranno sopperire in altri modi ai mancati incassi fiscali. Se da un lato si vuole limitare la “malattia del gioco”, dall’altro le slot machine rappresentavano un entrata fiscale importante, sia per le aziende che per lo stato.
Per questo, allo studio, ci sono nuove tasse, tra cui la web tax, da cui il governo vorrebbe ricavare almeno un miliardo, anche se da alcuni calcoli, gli introiti fiscali potrebbero arrivare anche a 5 miliardi.
Alla Commissione Bilancio è stato approvato anche l’emendamento per modificare gli indici di affidabilità fiscale, che in parole semplici, significa la rinuncia agli studi di settore, che tanto hanno fatto discutere nel periodo della crisi, in quanto non rispecchiavano i reali introiti delle aziende, tassandole molto più del reale fatturato. Infine decisa anche la rottamazione delle liti fiscali con i comuni.