Il 2017 sarà l’anno decisivo per i nuovi ammortizzatori destinati a chi avrà perso il posto di lavoro: è senza dubbio questa l’indiscrezione più importante che si può ricavare dal nuovo confronto tra il governo e i sindacati per quel che riguarda l’ormai famosa riforma del lavoro. L’annuncio in questione, comunque, è stato fatto direttamente da Susanna Camusso, numero uno della Cgil, la quale ha anche precisato che questa innovazione beneficerà di una transazione di lungo termine, i cinque anni che ci separano appunto dal 2017, dunque bisognerà ancora attendere diverso tempo prima di avere un riscontro concreto.
►RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO AL PROSSIMO CDM
Il giudizio dello stesso sindacato non è però molto lusinghiero e positivo nei confronti dello stesso esecutivo, reo di avere espresso delle valutazioni non corrispondenti al vero:
Il governo non può permettersi di affermare che sono i sindacati a non volere i cambiamenti e questa riforma. Dobbiamo capire quali sono le risorse finanziarie e come distribuirle nello specifico.
Insomma, il nodo più stretto che deve essere ancora sciolto è proprio quello delle risorse. Anche le altre sigle sindacali si sono espresse alla stessa maniera: in particolare, la Cisl ha spiegato come si attenda un chiarimento governativo sugli obiettivi da raggiungere, mentre la Uil ha posto l’accento sulla tempistica di queste novità così importanti.
►LA MANOVRA FINANZIARIA DEL GOVERNO MONTI
Gli stessi sindacati hanno comunque attenuato i toni del confronto con la Confindustria, dopo le recenti e gravi affermazioni di Emma Marcegaglia, con una pace che è stata siglata proprio in occasione del tavolo di ieri. Ma si è parlato molto anche dell’incontro tra il premier Mario Monti e il leader del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani: in questo caso, il confronto è stato giudicato in maniera più che positiva, con una consapevolezza che è stata riscontrata da entrambe le parti in merito alla serietà dei problemi che devono essere affrontati.