Dopo la conclusione sul filo di lana della trattativa per il controllo di Opel, con Magna risultata il consorzio prescelto, è ora la volta di Mosca di pretendere qualche vantaggio in termini di attività dal settore automobilistico, in crisi ma ancora potenzialmente fruttuoso. A rivendicare il ruolo di spalleggiatore di Magna nell’affaire Opel ci ha pensato soprattutto il gruppo Gaz, uno dei più indebitati di Russia: nonostante un buco da 30 miliardi di dollari, l’azienda russa guarda con ottimismo al futuro, grazie soprattutto al sostegno di un importante istituto del paese, Sberbank. Si punta in questo senso soprattutto sulla capacità produttiva degli impianti di Nizhni Novgorod, in grado di “dar vita” a ben 180.000 veicoli. Le speranze di sostenere Opel rimangono forti, anche perché il mercato automobilistico russo ha risentito profondamente della crisi, con un pesante calo di 55,9 punti percentuali nel 2009.