Il costante aumento dei prezzi dell’argento non si coniuga bene con l’industria solare: in effetti, sono proprio questi incrementi che impediscono al comparto “green” di competere in maniera adeguata con i combustibili fossili. Il motivo di questa correlazione è presto detto, i produttori di pannelli solari consumano circa l’11% dell’intera scorta mondiale del prezioso metallo, così da ottenere una perfetta elettricità, ma il fatto che l’attuale quota sia giunta fino a 35,30 dollari l’oncia (lo scorso anno il prezzo era di poco superiore ai venti dollari) la dice lunga sulle difficoltà di approvvigionamento.
Le tariffe delle celle fotovoltaiche sono quindi calate in maniera considerevole, anche perché per ogni struttura sono necessari venti grammi d’argento. L’energia rinnovabile in questione dovrà quindi sforzarsi di abbassare i propri costi. C’è anche qualche compagnia che sta tentando di implementare misure volte a ridurre il consumo di metallo, ma la maggior parte del settore lo ritiene ancora indispensabile.
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