L’appuntamento del G20 di Pittsburgh è ormai imminente e cominciano ad arrivare i primi auspici circa l’esito di questo incontro: i paesi del gruppo si apprestano ad uscire, seppure a fatica, da una delle peggiori crisi economiche dagli anni della Grande Depressione, ma, come ha sottolineato la Banca Mondiale, non bisogna dimenticare le economie emergenti, le quali potrebbero necessitare di 11,6 miliardi di dollari per sostenere i propri investimenti. Il rapporto dell’organismo guidato da Robert Zoellick mette infatti in luce come, nel caso di mancati aiuti a tali paesi, questi ultimi potrebbero finire sotto la soglia di povertà a breve. C’è ora il timore che il G20 non rappresenti adeguatamente gli interessi economici di queste economie: secondo lo stesso Zoellick, l’economia internazionale è ancora fragile, quindi la ripresa per le nazioni più povere sarà più lenta e lunga (gli ultimi dati parlano di una diminuzione del 5-10% delle esportazioni).