Qualcosa comincia finalmente a smuoversi per quel che riguarda i finanziamenti da destinare alla banda larga: il Cipe ha infatti deciso di sbloccare 1,4 miliardi di euro in questo senso, visto che agli 800 milioni inizialmente previsti dal cosiddetto piano Romani si sono aggiunti altri 600 milioni dagli enti locali. Il denaro in questione verrà utilizzato per ridurre il “digital divide” che esiste tutt’ora nel nostro paese. L’Italia è infatti ancora in ritardo in relazione alle competenze tecnologiche; il quarantacinquesimo posto stilato dal World Economic Forum dovrebbe far riflettere in previsione delle decisioni da adottare nel settore. Per il momento, il governo propone l’Iva agevolata per le connessioni e una Tremonti-ter sugli investimenti delle imprese private che decidono di operare nel comparto, il tutto sotto forma di crediti d’imposta; d’altro canto, i partiti d’opposizione stanno chiedendo insistentemente il potenziamento delle reti e lo sviluppo del software aperto.