La crisi finanziaria che ha investito Dublino e tutta l’Irlanda si arricchisce di un nuovo tassello: Bank of Ireland, la quale altro non è che l’istituto di credito centrale della nazione nordeuropea, ha fornito il proprio assenso per le trattative che dovrebbero portare alcuni fondi sovrani a entrare a far parte dell’aumento di capitale. Si tratta, per la precisione, di veicoli di investimento di comprovata solidità e importanza, tutti comunque provenienti dal territorio mediorientale, così come è stato sottolineato dalla stessa stampa irlandese. Tale sostegno si va ora ad aggiungere ai 700 milioni di euro che la banca ha raggranellato nel corso degli ultimi scambi di titoli azionari, un vero e proprio rafforzamento della partecipazione pubblica all’interno dell’istituto, oltre che una manna dal cielo nella malaugurata ipotesi non fosse possibile arrivare al traguardo di 1,5 miliardi di euro entro il prossimo 28 febbraio.