Nei giorni scorsi con una inattesa dimostrazione di forza, gli indignati di «Occupy Wall Street» hanno invaso le strade di Downtown Manhattan riempiendo a migliaia Foley Square e urlando con convinzione “End the War, Tax the Rich”. Fine alla guerra e tasse ai ricchi. Associazioni studentesche e Unions, i sindacati degli operai di New York, insegnanti, operai, studenti universitari, idraulici, donne lavoratrici, non c’è differenza, tutti chiedono la stessa cosa: le cause della manifestazione sono principalmente sociali, si protesta contro la disuguaglianza economica, l’avidità aziendale e l’influenza del denaro sui gruppi di pressione sul governo, ecco perchè si chiedono le “tasse per i ricchi”.
Sulla scia delle proteste a Wall Street, gli Indignati si preparano a marciare anche su Roma. Prevista per il 12 ottobre, la manifestazione raccoglierà gli Indignati della nostra penisola che si sono dati appuntamento davanti alla sede della Banca d’Italia. Come ormai avviene spesso di questi tempi, l’organizzazione viaggia sulla rete sfruttando i social network, Facebook in testa, é il luogo virtuale dove si discute e si organizzano le manifestazioni. In Italia é soprattutto la crisi la protagonista della marcia: la protesta é contro le banche e le speculazioni finanziarie, la difesa dei diritti comuni é una delle priorità degli “Indignati italiani”.
I primi a darsi appuntamento, su Facebook e Twitter, sono stati un gruppo di attivisti, studenti, precari, disoccupati, dal nome “Draghi ribelli”. Ma le adesioni sono cresciute in pochissime ore ( addirittura 800 per ora) e sembra che mercoledì ci sarà anche Sabina Guzzanti. Così la “multi-generazione senza futuro” ha lanciato per il 12 ottobre “Occupiamo Banca d’Italia”, un appuntamento pubblico che si terrà dalle 16 di fronte a Palazzo Koch. Precisiamo che lo stesso giorno nella sede di via Nazionale si terrà un convegno a cui parteciperanno il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente della Banca d’Italia Mario Draghi.