Sono tempi duri quelli che vive attualmente la Banca d’Italia: il Consiglio Superiore di Palazzo Koch ha infatti deliberato un vero e proprio blocco degli aumenti salariali, un provvedimento che andrà a riguardare ben settemila lavoratori, riducendo al contempo i redditi di chi finora ha percepito uno stipendio annuo superiore ai novantamila euro. La presa di posizione della banca non è piaciuta affatto ai sindacati, tanto che si parla con insistenza di scioperi e azioni legali contro Mario Draghi, il governatore dell’istituto. Quest’ultimo ha fatto sapere di volersi adeguare alla nuova normativa del governo per quel che concerne l’assestamento del deficit di bilancio: più precisamente, non vi saranno adeguamenti all’inflazione per i prossimi due anni, i salari menzionati in precedenza saranno tagliati di cinque punti percentuali, mentre i redditi superiori ai 150.000 euro verranno ridotti del 10%. I sindacati del settore, tranne Uil e Cida, hanno lamentato l’adozione delle misure in questione senza alcun accordo preventivo, motivo che rende le parti ampiamente distanti.