Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha tagliato il traguardo dei suoi primi cento giorni alla Casa Bianca. Sono stati giorni di grandi speranze per i cittadini americani, colpiti da una delle crisi peggiori dal dopoguerra, ma anche di grande attenzione sulle scelte del Presidente USA rispondenti alle promesse fatte in campagna elettorale. Barack Obama si è detto contento per i progressi degli USA fatti nei primi cento giorni, ma non si ritiene ancora soddisfatto visto che c’è ancora molto da fare per gettare le basi e le fondamenta per un nuovo inizio dell’America lungo il sentiero della crescita, dello sviluppo e del benessere duraturo. L’ottimismo di Barack Obama è altresì alimentato dai consensi “bulgari”, visto che, in base ad un sondaggio della CBS, quasi sette americani su dieci sono dalla sua parte in questi primi cento giorni di operato. Barack Obama ha così battuto largamente i suoi predecessori, Bill Clinton e George W. Bush, i quali dopo i loro primi cento giorni alla Casa Bianca avevano una percentuale di consensi, rispettivamente, del 49% e del 56%. Trattasi di un vero e proprio record, il terzo di sempre, visto che nella storia americana solo i Presidenti Eisenhower e Kennedy dopo i primi cento giorni avevano un grado di popolarità superiore.
2 commenti su “Barack Obama: cento giorni alla Casa Bianca per il rilancio degli USA”
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per molti obama rapppresenta la novita’,e sotto certi aspetti la sua elezione e’ stata un momento di cambiamento con il passato.Ma attenzione ai facili consensi o ad attegggiamenti che possono portare a vedere una realta’ diversa da quella che e’ sotto gli occhi di tutti.Nel mondo e in particolare in america, il potere che governa la societa’ e quello economico-finanziario, e non vi e’ stato nessun capo di stato da quando esistono i grandi gruppi bancari,che e stato eletto senza l’apporto di voti di questi,che logicamente ne indirizzano poi gli orientamanti e le scelte politiche.I
per molti obama rapppresenta la novita’,e sotto certi aspetti la sua elezione e’ stata un momento di cambiamento con il passato.Ma attenzione ai facili consensi o ad attegggiamenti che possono portare a vedere una realta’ diversa da quella che e’ sotto gli occhi di tutti.Nel mondo e in particolare in america, il potere che governa la societa’ e quello economico-finanziario, e non vi e’ stato nessun capo di stato da quando esistono i grandi gruppi bancari,che e stato eletto senza l’apporto di voti di questi,che logicamente ne indirizzano poi gli orientamanti e le scelte politiche.Il vero cambiamento e rompere questo schema e tenere lontano il mondo degli affari da quelle che devono essere le scelte per rinnovare e sostenere una societa’ di persone e idee, non di soldi e banche.La vedo molto difficile per obama lottare e vincere su questo modello di societa’,e questo dev’ essere ilsuo punto di foeza per i prossimi quattro anni.