Mario Draghi, oltre ad essere, come è noto, il presidente della Banca d’Italia, è anche uno membri di riferimento della Banca Centrale Europea: è proprio in questa veste che l’economista romano ha criticato nel corso della giornata di ieri l’atteggiamento del Giappone, considerato colpevole di aver provocato un indebolimento eccessivo dello yen, facendo notare come l’azione unilaterale nei mercati valutari globali non sia mai effettiva. L’intervento ha avuto luogo a margine di una conferenza stampa che ha fatto seguito ai meeting annuali di Fmi e Banca Mondiale, i quali avevano rimarcato l’errore di alcune nazioni di volere manipolare le proprie monete in modo da risolvere i principali ostacoli in questo senso. Il Giappone, oltre alla Cina, sta tentando in modo esplicito di risollevare l’economia interna mediante delle esportazioni maggiori; il paese nipponico, in particolare, ha voluto frenare la corsa continua dello yen, ormai giunto a livelli da record, un comportamento, secondo lo stesso Draghi, ritenuto poco proficuo e illuminato.