Consentire alla propria moneta di apprezzarsi favorirebbe l’economia interna: si tratta di uno dei passaggi più importanti del discorso di ieri di Ben Bernanke, numero uno della Federal Reserve, il quale si è rivolto ai senatori facendo riferimento alla Cina e alla sua valuta, lo yuan. Il pensiero del presidente della banca centrale statunitense è dunque ancora fisso sulla situazione monetaria della seconda economia internazionale; in particolare, secondo Bernanke l’ex Impero Celeste starebbe svalutando, anche artificialmente, la fissazione dei propri livelli valutari in modo da rendere più difficili le importazioni espresse in dollari. Le mosse dei policy makers cinesi sono state piuttosto aggressive a causa dell’inflazione imperante a Pechino e dintorni e addirittura a dicembre si sono registrati ben tre aumenti della riserva bancaria. Intanto, è previsto proprio per la fine di questo mese l’incontro tra il presidente americano Barack Obama e quello cinese Hu Jintao, con le questioni economiche sicuramente inserite in agenda.