Il pericolo recessione nell’area Euro non è del tutto svanito con i recuperi dell’azionario e con il ridimensionamento dello spread, ma il quadro generale è molto diverso rispetto a qualche mese fa’. L’andamento del FTSE-Mib conferma la volontà di cambiamento con il Governo Monti che da più parti è stato lodato per il lavoro svolto e per le aspettative positive di lungo periodo. A sostegno di un quadro che va’ migliorando di mese in mese abbiamo il settore bancario che dal bottom di Novembre scorso ha recuperato il 35% e si dirige verso nuovi top relativi di medio periodo rilanciando anche il settore assicurativo direttamente connesso.
I continui down-grade/up-grade delle agenzie di rating riescono ancora a girare il mercato e cambiare le aspettative; dopo aver screditato il sistema bancario Europeo fino a fargli rischiare il collasso le banche d’affari e le agenzie rivedono le stime e correggono il tiro, anche se il discorso non vale per tutti gli attori del mercato.
Sembra infatti che la selezione degli istituti vincenti sia molto difficile; che l’intero settore al momento sia fuori rischio non vuol dire che le aspettative sono le stesse per tutti, ed è per questo che Bank of America e Merril Lynch puntano a precisi titoli sui listini Italiani ed Europei.
In cima alla lista delle favorite sembra esserci Unicredit, che ha un altissimo potenziale dopo la svalutazione subita per via delle speculazioni poco tempo fa’. Il titolo ha fatto preoccupare per l’andamento sia gli investitori sia i correntisti visto che il crollo verticale è stato veloce e drammatico, ma quando si è scoperto che questo era solo il risultato di una mossa speculativa il recupero del prezzo (e della fiducia) è stato immediato anche se insufficiente. Sembra che Unicredit possa dare ancora soddisfazioni sul mercato e per questo il giudizio è “buy”. Come “buy” è il giudizio su Barclays che da qui a 6-12 mesi (a detta di Bofa-ML) potrebbe riservare una fase molto positiva per i suoi investitori.