A partire dal primo giorno del prossimo anno entrano in vigore le nuove bollette dell’elettricità. Cambia, nello specifico, il sistema di calcolo della tariffa per oltre 30 milioni di famiglie, stando al nuovo principio per cui chi più consuma meno spende.
Questo vuol dire che per la maggior parte degli utenti si andrà incontro a un incremento dei costi, perché da prossimo mese non saranno più premiati i consumi più bassi.
Per l’Autorità dell’Energia, che ha studiato il nuovo meccanismo – si tratta si un passaggio non solo obbligato (perché previsto da una direttiva dell’Unione Europea) ma anche necessario dal punto di vista “storico”: far pagare di meno i consumi più bassi è stata una politica nata negli anni Settanta, nel tentativo di limitare le spese per l’acquisto di materia prima per produrre energia. Per ambientalisti e associazioni dei consumatori si tratta, invece, di un “favore” ai grandi produttori di energia, in crisi per il calo dei consumi e lo sviluppo delle rinnovabili a spese dei clienti: per tre famiglie su quattro (come si vede dalle stesse tabelle dell’Autorità per l’Energia) si andrà incontro a un aumento delle bollette.
Ma cosa cambia per il portafoglio del consumatore? Stando alle tabelle, si va da una maggiore spesa fino a 78 euro all’anno, iva e tasse incluse, fino a risparmi per 46 euro, sempre all’anno e sempre iva e tasse comprese. Secondo l’Autorità, il provvedimento sana le “storture” che si erano create negli ultimi anni, visto che una parte delle famiglie italiane (magari più numerose ma non necessariamente con redditi più alti) ha pagato l’energia anche per le famiglie con consumi ridotti, magari perchè composte da uno o due persone, ma non necessariamente più povere. Sempre econdo l’Authority d’ora in poi tutti pagheranno un prezzo più “equo”, con un meccanismo che andrà gradualmente a regime nell’arco dei prossimi tre anni.