Le principali aziende italiane attive nella produzione e commercializzazione della pasta sono state perquisite nel corso della giornata di ieri dal nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza; l’inchiesta, avviata dalla Procura di Roma, si riferisce a un più che probabile accordo sui prezzi instaurato dai produttori del settore. Le sedi oggetto della perquisizione sono state quelle della Barilla (Parma), Divella (Rutigliano e Bari), De Cecco (Pescara e Roma), Pastificio Amato (Salerno), Garofalo (Gragnano, provincia di Napoli) e dell’associazione di categoria Unipi. L’inchiesta risale a circa due anni fa e questa nuova operazione dovrebbe consentire di raccogliere la documentazione idonea per verificare l’esistenza o meno dell’accordo sui prezzi della pasta, un’intesa volta ad abbattere la concorrenza. Il reato ipotizzato dalla Procura è quello di manovra speculativa sul prezzo delle merci: al momento vi sarebbe già un iscritto nel registro degli indagati.
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