Dalla seconda economia mondiale, emergente e rampante come non mai, ci si attende sempre qualcosa di più: ecco perché fanno così scalpore i dati economici negativi fatti registrare dalla Cina, così come è successo nella settimana che si è appena conclusa. In effetti, l’indice Pmi della China Federation of Logistics and Purchasing (Cflp) ha messo in luce una performance non proprio brillante del comparto manifatturiero dell’ex Impero Celeste. Nel dettaglio, questo dato è calato ad aprile da 53,4 a 52,9 punti, un declino che si riferisce al confronto mensile e che ha spiazzato tutti quegli economisti che avevano invece parlato di un buon rialzo. In particolare, Pechino non sarebbe intenzionata a infiammare eccessivamente il proprio sistema economica ed è proprio per questo motivo che la banca centrale ha innalzato ancora il coefficiente delle riserve obbligatorie e i tassi di interesse degli istituti di credito.