Il debito pubblico italiano, che a settembre è volato sui massimi di sempre sfiorando quota 2.000 miliardi di euro, resta una minaccia ma comunque il paese ha le carte in regole per continuare a sostenere questo fardello e ottenere la fiducia dei mercati garantendo l’avanzo primario. In sintesi è ciò che pensa Neil Dwane, managing director e chief investment officer di Allianz Global Investors. Secondo l’esperto l’Italia ha un elevato debito pubblico “ma non ha il problema dell’alto debito privato e bancario come nel caso di Regno Unito e Spagna”.
Dwane, responsabile dell’attività di gestione, ricerca e trading a Francoforte e Londra di Allianz GI, che ha in gestione più di 250 miliardi, è convinto che “se i governi italiani continueranno a garantire l’avanzo primario, risparmiando sulla spesa pubblica e nel contempo aumentando le entrate tributarie con una rigorosa lotta all’evasione fiscale, il debito pubblico non porrà particolari problemi ai mercati”. Proprio la lotta all’evasione fiscale è un punto cruciale nella lotta alla riduzione del debito pubblico.
Secondo Dwane la soluzione strutturale ai problemi del debito italiano sta proprio nell’emersione del mercato nero. Il 20% del pil italiano è in contanti, cioè in nero. Se solo metà di questo importo venisse iscritto a bilancio con applicazione corretta delle imposte, l’Italia guadagnerebbe 2,5 punti di pil. Il governo Monti si sta muovendo nella giusta direzione in tema di riforme strutturali e disciplina di bilancio, ma potrebbe fare di più nella lotta all’evasione fiscale. Il paese non può abbassare la guardia perché ha un costo del debito troppo elevato in relazione al rapporto debito/pil. Ciò vuol dire che nel lungo periodo il debito non è sostenibile con una crescita così bassa.
L’esperto suggerisce anche altre strade per abbattere il debito pubblico. Consiglia di utilizzare le riserve auree a garanzia dei titoli di stato. L’Italia è la quarta potenza mondiale in termini di riserve auree. In questo modo gli oneri per il servizio del debito verrebbero più che dimezzati. Per rilanciare l’economia, invece, il guru di Allianz GI suggerisce un maggiore incoraggiamento nei confronti delle banche a prestare denaro alle imprese, in particolare alle start-up.