Doccia fredda per il candidato premier del Pd, nonché sindaco della città di Firenze, Matteo Renzi. Infatti, a pochi giorni dal ballottaggio con l’altro candidato premier del Pd, Pier Luigi Bersani, il sindaco della città fiorentina deve fare i conti con una grana che rischia tra l’altro di influenzare sensibilmente le scelte degli elettori. Infatti, la Corte dei Conti ha bocciato il Comune di Firenze per gravi irregolarità relative al patto di stabilità interno e quindi nella gestione del comune sotto l’egida di Matteo Renzi.
La Corte dei Conti evidenzia una situazione finanziaria precaria e sottolinea come siano stati sforati i limiti di spesa. Inoltre, viene anche contestata la “scorretta destinazione dei proventi derivanti dalle multe agli automobilisti” che vengono usati per coprire voci di spesa non inerenti. La sentenza è arrivata dopo la denuncia del tribunale contabile della sezione regionale di controllo per la Toscana. Arrivano contestazioni anche alle spese per il personale.
In particolare “è stato rilevato un ammontare della previsione di spesa nel 2012 non conforme al limite previsto dal comma 28, articolo 9 del Dl 78/2010 e successive modificazioni e integrazioni”. Emerge che l’ammontare complessivo della spesa nel bilancio 2012 è superiore al 50% dell’importo totale della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009. La Corte dei Conti sottolinea nella sua sentenza che la situazione è stata aggravata dalla previsione nel bilancio 2012 di nuove assunzioni del personale, rinnovi e proroghe dei contratti a tempo determinato. Si tratta di una grave irregolarità contabile perché in contrasto con le direttive relative ai corretti meccanismi di funzionamento delle finanze pubbliche.
La Corte dei Conti contesta anche il mancato rispetto del patto di stabilità interno, che costituisce una grave irregolarità dal punto di vista contabile. Viene richiesta così immediatamente la revisione delle previsioni di bilancio. Il bilancio di previsione è stato approvato con un pareggio finanziario, ma secondo la Corte dei Conti la deliberazione della giunta comunale è avvenuta con modalità contabili non corrette.