La Cina è ormai destinata a diventare la prima economia al mondo nel giro di pochi anni: la crescita relativa al 2010 dovrebbe essere compresa tra l’8 e il 10%, mentre il numero delle persone con un reddito superiore ai 30.000 euro potrebbe aumentare entro il 2030. Rientra dunque nei piani strategici delle imprese del nostro paese investire o esportare nella vasta nazione asiatica, nonostante vi siano ancora molte difficoltà legate al protezionismo applicato dal governo di Pechino. È questo lo scenario che è stato configurato, nel corso della giornata di ieri, nel Rapporto della Fondazione Cina presentato dal direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, e dal presidente della stessa fondazione, Cesare Romiti. La Cina viene quindi vista come una destinazione obbligata: le maggiori opportunità di successo sono legate, soprattutto, ai settori dell’acciaio, dei metalli non ferrosi, delle telecomunicazioni e dell’energia.