I rapporti tra finanza italiana e mafia sono più stretti di quanto si creda. Ne è una chiara testimonianza l’ultima inchiesta che sta riguardando il Credito Sanmarinese, uno dei principali istituti della Repubblica del Titano: l’arresto del presidente Lucio Amati è giunto dopo la conclusione dell’operazione “Decollo Money” da parte della Dda di Catanzaro contro la ‘ndrangheta. Nel dettaglio, la banca in questione, sulla quale la Banca Centrale di San Marino esercita da tempo il proprio commissariamento, si sarebbe macchiata di reati gravi, quali i rapporti di collaborazione tra mafiosi e faccendieri e il Credito stesso.
In particolare, ha destato sospetti un conto da oltre un milione di euro aperto a favore di un narcotrafficante calabrese. Questa batosta si va ad aggiungere alla già fragile struttura attuale, con impieghi e ricavi in deciso calo da almeno due anni a questa parte.