Confermando il dato in prima lettura, Eurostat, l’Ufficio di Statistica europeo, ha confermato per l’eurozona la caduta del prodotto interno lordo del 2,5% nel primo trimestre del 2009 rispetto al quarto trimestre del 2008; rispetto invece al primo trimestre del 2008, nel primo quarto del 2009 il prodotto interno lordo nell’eurozona è sceso del 4,9% rispetto al -4,8% reso noto in prima lettura. Pollice verso, e leggermente oltre la media, per l’Italia: su base trimestrale, infatti, il prodotto interno lordo italiano ha fatto registrare nel primo quarto del 2009 un calo del 2,6%, mentre su base annua la contrazione registra un crollo secco del 6%; solamente Cipro, con una crescita zero, e la Polonia, con un prodotto interno lordo in crescita dello 0,4%, hanno fatto registrare su base trimestrale dei segnali di tenuta del PIL. Il calo del PIL del primo trimestre nell’eurozona è il più ampio dalla nascita dell’euro, e conferma come nel Vecchio Continente la luce in fondo al tunnel della recessione non si riesca ancora a scorgere; la conferma in tal senso arriva anche dal mercato dei tassi, con l’euribor che negli ultimi giorni sta facendo registrare un minimo storico dietro l’altro.
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