Dopo la scelta del governo greco di indire un referendum sulla possibilità di restare o meno in Europa, la situazione ad Atene non é cambiata. Impensabile sino a qualche mese fa, l’uscita della Grecia dalla zona euro è ora una possibile realtà, molto vicina. Ma se Atene abbandona l’euro, non sarà la stessa moneta unica a essere minacciata? Si può chiedere ai cittadini greci se é meglio fare acquisti con un biglietto di banca con scritto euro invece di dracme, soprattutto se la gente è convinta che la situazione era migliore quando si usavano le vecchie monete dracme (un po’ come la pensano moltissimi italiani d’altronde..)? Il commissario Ue all’Energia, Guenther Oettinger, ha anche criticato il Premier greco, accusandolo di mettere in pericolo l’euro, la stabilità della moneta unica.
L’eurogruppo vorrebbe che Atene restasse nell’Eurozona, ma non a tutti i costi – ha sottolineato il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker -. Gli abbiamo fatto notare, senza tuttavia fargli un vero rimprovero, che il suo comportamento è sleale. L’uscita di Atene dalla moneta unica non sarebbe lo scenario da prediligere. Non possiamo andare avanti in modo permanente sulle questioni greche come se fossimo sulle montagne russe dobbiamo sapere dove tutto questo porterà. L’Eurogruppo però avrebbe voluto essere informato già nei vertici europei precedenti del referendum in programma.
Ieri il governo greco ha perso la maggioranza che aveva sinora in Parlamento con 152 deputati su 300. La Tv statale Net ha fatto sapere in un suo programma, che altri due deputati del Pasok, il partito al governo del premier Giorgio Papandreou, hanno preferito abbandonare il gruppo e quindi il numero di parlamentari a favore del presidente scendono a 150, sfuma quindi la maggioranza.
L’eurozona fara’ di tutto perche’ la Grecia non esca dall’euro, ma non si puo’ fare la felicita’ dei greci contro la loro volonta – ha concluso Jean-Claude Junckerin un’intervista alla televisione tedesca Zdf-.
E’ ipotizzabile e anche auspicabile un passo indietro del presidente greco vista la sua mancanza di credibilità dopo l’annuncio del referendum sugli aiuti decisi dall’unione europea.
Stefano