Sciopero nazionale proclamato dai sindacati di base in tutti i settori dei dipendenti pubblici a cui non aderiscono i sindacati confederali. E’ quindi probabile che alcuni servizi pubblici possano subire delle disfunzioni (il comune garantirà solo i servizi minimi essenziali). Possibili cancellazioni e ritardi per quanto riguarda i treni (non per quelli a lunga percorrenza). Possibibili rallentamenti anche alla Ausl (certi comunque i servizi urgenti). In sciopero inoltre altri enti della pubblica amministrazione e i vigili del fuoco. La protesta, come spiega il portavoce nazionale dei Cobas Piero Bernocchi, é
per ottenere il blocco dei licenziamenti, aumenti significativi di salari e pensioni, introduzione di un reddito minimo garantito per tutti, cassa integrazione almeno all’80% del salario, abrogazione della Bossi-Fini e del ‘pacchetto sicurezza’, blocco degli sfratti e canone sociale per i bassi redditi, ritiro della riforma Brunetta, messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, delle scuole e dei trasporti, assunzione stabile dei precari e re-internalizzazione dei servizi, fine del monopolio di Cgil-Cisl-Uil sui diritti sindacali.