Dopo il Rapporto Eurostat sul costo del lavoro in Italia, che in base ai dati 2007 è risultato essere il più elevato nel Vecchio Continente, un altro allarme in data odierna viene lanciato dalla Commissione europea sull’elevato livello del debito pubblico nel nostro Paese. In particolare, in un Rapporto 2009 sui conti pubblici, l’UE ha messo in evidenza come l’eccessivo squilibrio derivante dal debito pubblico elevato comporti in futuro rischi per la nostra crescita economica; di contro, l’UE ha constatato la propensione delle famiglie italiane ad accumulare risparmi con la conseguenza di avere livelli di debito privato che possono definirsi solidi; ma secondo la Commissione, la tendenza dei cittadini italiani a risparmiare rispecchia anche un atteggiamento prudente delle famiglie in rapporto ed in confronto alla fragilità dei conti pubblici del nostro Paese. A conti fatti, quindi, l’Italia non ha tratto dalla crisi il giusto giovamento derivante dalla buona tenuta del sistema bancario e finanziario interno, visto che il rapporto deficit/PIL, sia nel 2009, sia per il prossimo anno, si attesterà secondo la Commissione al di sopra del livello del 3%.
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