Sono state finalmente pubblicate le motivazioni della sentenza con cui il gup del Tribunale di Milano, Massimo Faenza, ha condannato per appropriazione indebita i primi due imputati dell’affaire Italease, ovvero l’intermediario Antonio Benfenati e l’ex dipendente Francesco Trogu. Le motivazioni mettono in luce l’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere formata dai dipendenti della banca e da mediatori: era proprio questa appartenenza all’istituto che consentiva ai due soggetti di depauperare il capitale, secondo una precisa ripartizione dei compiti. Le indagini, comunque, non si fermano e rimangono aperti altri due fascicoli: uno riguarda la struttura tra Svizzera e Austria per il riciclaggio del denaro e l’altro si riferisce all’aggiotaggio. Gli imputati, sempre leggendo la sentenza, erano riusciti a coprire le appropriazioni con l’operatività in derivati e le rinegoziazioni dei contratti, strumenti volti soprattutto a distrarre forti somme dalla banca.
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